Rifiutato? Attento a non sottovalutare 4 importati ferite psicologiche
I rifiuti che subiamo possono provocare quattro diverse ferite psicologiche, la cui gravità dipende dalla situazione specifica e dalle condizioni di salute emotiva in cui ci troviamo al momento.
Molti dei rifiuti di cui facciamo esperienza sono relativamente lievi e le nostre ferite si rimarginano con il tempo. Se però non vengono curate, anche le ferite per rifiuti non gravi possono «infettarsi» e provocare complicanze psicologiche che pesano decisamente sul nostro benessere psicologico.
Ferita n. 1: dolore psicologico
Esami di neuroimaging (Risonanza Magnetica Funzionale) evidenziano che quando subiamo un rifiuto si attivano le stesse aree cerebrali che si attivano quando proviamo un dolore fisico (Eisenberger, Lieberman e Williams, 2003). I due sistemi sono così strettamente connessi tra loro che, quando ad un gruppo di soggetti nel corso di un esperiemento in cui si vedevano rifiutati è stata data della Tachipirina, essi hanno riferito di avere provato meno dolore emotivo rispetto a quelli che non avevano assunto un analgesico (DeWall et al., 2010).
Ferita n. 2: rabbia e aggressività
La cronaca nera è piena di persone che hanno aggredito qualcuno o si sono fatte del male dopo avere subito un rifiuto. Innamorati respinti che cercano vendetta, lavoratori licenziati che minacciano l’azienda… sono solo alcuni esempi estremi di ciò che succede quando le ferite psicologiche causate da gravi o continue esperienze di rifiuto non vengono curate.
Ferita n. 3: la carenza di autostima
La semplice rievocazione di un rifiuto subito nel passato è sufficiente a provocare un calo temporaneo nel senso del proprio valore personale (Vandevelde e Miyahara, 2005). Spesso aggraviamo le nostre esperienze di rifiuto assumendo un atteggiamento estremamente critico nei nostri stessi confronti con conseguenti effetti sull’autostima.
Ferita n. 4: minaccia al bisogno di appartenenza
Uno dei motivi per cui la nostra autostima è così vulnerabile al rifiuto è che per natura noi esseri umani abbiamo bisogno di sentirci accettati dagli altri (Baumeister e Leary, 1995). Quando il bisogno di appartenenza resta inesaudito per lunghi periodi di tempo, a causa dei rifiuti subiti o per carenza di opportunità, ciò può avere un effetto fortemente deleterio sulla nostra salute fisica e psicologica.
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